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Moda, Blog tour e social media team: stagione 2011/2012

Blog tour e social media team sono di moda. Tutti ne vogliono fare uno, ma nessuno sa perché.

Per chi non sapesse cos’è un blog tour, si tratta di un evento della durata di 2 o 3 giorni a cui vengono invitati dei blogger per far conoscere loro una destinazione e la sua offerta.

Quindi è intuibile che il blog tour rientra tra gli strumenti di marketing territoriale o della destinazione che dir si voglia.

La differenza tra far partecipare dei giornalisti e far partecipare dei blogger, sta nel momento in cui viene raccontato il viaggio e le modalità che vengono utilizzate.

Un blogger nel 98% dei casi è dotato di smartphone con connessione ad internet, grazie al quale attraverso i suoi account social fa conoscere ai suoi seguaci (ad esempio i suoi fan di Facebook) le attività che svolge e i posti che visita nello stesso momento in cui li vive.

Al contrario di un giornalista che deve tornare a casa e aspettare che il giornale vada in stampa per poter parlare dell’esperienza.

Tra l’altro un blogger (non dipendendo da nessuna redazione) appena torna a casa scrive di ciò che ha vissuto, se non riesce a farlo addirittura nei giorni del blog tour. L’articolo di un giornalista, invece, è vincolato ai tempi di pubblicazione del giornale di cui fa parte.

La potenza di un blog tour è, dunque, la possibilità di raggiungere un pubblico variegato sulla base della motivazione al viaggio sfruttando le potenzialità dei “nuovi” canali di comunicazione.

La mia esperienza

Da ciò che ho potuto constatare, tranne in alcuni casi, questa cosa viene sottovalutata da chi organizza un blog tour.

Molto spesso vengono invitati blogger che parlano allo stesso pubblico.

Non che questo sia sbagliato, ma dipende sempre da cosa si sta promuovendo e dalla tipologia di utenti più interessati a recepirlo.

Ho notato che chi organizza un blog tour non sa come si fa e perché va fatto (sempre che ci sia la necessità).

A volte capita che non abbia addirittura particolari competenze di marketing che gli permettono di capire che:

  • deve porsi degli obiettivi e quindi partire dalle motivazioni che lo spingono a organizzarlo;
  • deve individuare il suo target di riferimento, così da poter scegliere i blogger che parlano a questo target;
  • bisogna monitorare il ritorno dell’evento (prima, dopo, durante) e capire quali indici andare a rilevare per valutare il raggiungimento degli obiettivi;
  • deve essere inserito in un più ampio progetto di comunicazione o di promozione del territorio;
  • va coinvolto il maggior numero di operatori locali;
  • deve essere capace di utilizzare tutti i canali di comunicazione.

Come vedete organizzare un blog tour non è per tutti.

Tuttavia con una buona agenzia alle spalle oppure con la collaborazione di un professionista che abbia le competenze necessarie si possono raggiungere buoni risultati.

È questo il caso di Umbriaontheblog o Pisa Blog Tour, che in molti hanno cercato di imitare ma in pochi ne hanno eguagliato il risultato visto che a distanza di un anno ancora se ne parla.

Poi non bisogna sottovalutare la parte meramente organizzativa.

Sto parlando dell’alloggio, del vitto, degli spostamenti prima di tutto e poi di preparare una tabella di marcia che non abbia ritmi troppo serrati.

Bisogna fare attenzione ai tempi che si impiegano per le visite, i pranzi, gli spostamenti. Bisogna essere sempre pronti agli imprevisti e avere sempre un “piano di riserva”.

Conclusioni

Sono dell’idea che le cose vanno fatte sempre con l’intenzione di raggiungere un obiettivo.

Prima di organizzare un evento che coinvolge un intero territorio bisogna documentarsi sulle esperienze precedenti.

È necessario capire quali fattori hanno decretato il successo e quali l’insuccesso di chi ci ha preceduto.

Poi non dimentichiamoci che organizzare un blog tour richiede tempo e denaro, ma soprattutto l’impegno comune da parte di istituzioni pubbliche e aziende locali.

2 pensieri su “Moda, Blog tour e social media team: stagione 2011/2012

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